Medicina della fertilità
Medicina della fertilità / Procreazione medicalmente assistita
Preservazione della fertilità
La crioconservazione di ovociti o congelamento delle cellule uovo
La preservazione della fertilità è una prerogativa indispensabile di un sistema sanitario polifunzionale che si faccia carico della qualità della vita futura delle pazienti.
La crioconservazione degli ovociti offre uno strumento efficace per la preservazione del potenziale riproduttivo di una donna e consente una pianificazione della gravidanza nei diversi scenari e contesti sociali e in relazione alle scelte e al vissuto di ogni singola donna.
Ad oggi, la crioconservazione ovocitaria è riconosciuta dalle società scientifiche internazionali come la metodica d’elezione per preservare la fertilità delle donne in età post-puberale (The Practice Committees of the American Society for Reproductive Medicine and the Society for Assisted Reproductive Technology, 2013).
La capacità riproduttiva di una donna può essere compromessa da patologie oncologiche, come il tumore della mammella, dell’ovaio e dell’utero, da patologie sistemiche o da malattie ginecologiche come l’endometriosi severa che, pur essendo una malattia benigna, può compromettere severamente il patrimonio ovarico. Inoltre, l’1% delle donne può essere esposto ad un rischio genetico di menopausa precoce che può insorgere prima dei 40 anni.
Tra le indicazioni alla crioconservazione ovocitaria per la preservazione della fertilità femminile, rientrano anche quelle più personali (“Social freezing”) che interessano donne che per vari motivi (da quelli professionali a quelli prettamente economici) decidono di posticipare la ricerca di una gravidanza.
L’efficacia della crioconservazione ovocitaria dipende dall’età, dalla riserva ovarica (numero di ovociti a disposizione) e dall’indicazione al trattamento (Cobo et al., 2018).
La procedura di crioconservazione
Dopo il prelievo ovocitario, gli ovociti maturi ottenuti vengono crioconservati mediante una tecnica chiamata “vitricazione”. Si tratta di una metodica validata che consente di conservare gli ovociti in azoto liquido a bassissime temperature (-196°C) senza procurare alcun danno, indicata come il “gold standard” tra le metodiche di preservazione delle fertilità femminile (Rienzi et al., 2017).
Crioconservazione di spermatozoi
La crioconservazione degli spermatozoi è una tecnica volta a garantire l’autoconservazione dei gameti maschili per quei pazienti che devono sottoporsi a cure radio-chemioterapiche che possono compromettere irreversibilmente la produzione di spermatozoi vitali.
Questa tecnica può essere rivolta anche a pazienti che hanno una severa alterazione dei parametri del liquido seminale (severa oligoastenoteratospermia) per garantire la conservazione degli spermatozoi, in caso di peggioramento della capacità riproduttiva nel tempo.
Questa tecnica consente, inoltre, di crioconservare gli spermatozoi ottenuti chirurgicamente dal testicolo o dall’epididimo al fine di evitare al paziente di sottoporsi ad un intervento chirurgico per ogni ciclo di fecondazione assistita affrontato.
Percorso di coppia
Inquadramento della coppia alla ricerca della gravidanza
La prima visita consiste nello studio del caso specifico mediante un'anamnesi familiare e personale
della coppia, di una valutazione degli esami diagnostici effettuati in precedenza e di eventuali
trattamenti di PMA.
Verranno prescritti esami ematochimici, genetici, virologici e strumentali per completare l'iter
diagnostico e personalizzare il percorso diagnostico-terapeutico. Durante la prima visita, verrà
effettuata una ecografia pelvica per valutare l'utero, gli annessi e la riserva ovarica della paziente.
COSA SERVE Portare con sè tutti gli esami pregressi compresi: esami del sangue, eventuali referti,
esami per infertilità, ecografie, monitoraggi e lastre (radiografie). E' molto utile avere un piccolo
resoconto della storia riproduttiva e della storia familiare.
COME PREPARARSI Numerosi studi riportano una chiara correlazione tra stili di vita e il tempo
che occorre per ottenere una gravidanza. Nel momento in cui si inizia un percorso come questo, è
fondamentale rivedere il proprio stile di vita a partire dall'aspetto nutrizionale e dalla giusta attività
fisica. Durante il percorso, saranno forniti importanti consigli su come prepararsi alle varie fasi del
trattamento. Sarà, inoltre, possibile richiedere una consulenza con specialisti di riferimento quali
Nutrizionista e Psicologa, per meglio accompagnare la coppia in ogni fase, offrendo soluzioni per
poterla vivere al meglio sia dal punto di vista fisico che emotivo.
Trattamento di 1 livello
Inseminazione Intrauterina
L’inseminazione intrauterina è la tecnica più semplice di Procreazione Medicalmente Assistita.
Per l’esecuzione della IUI, il liquido seminale, opportunamente preparato in laboratorio, viene depositato in cavità uterina con un apposito catetere, al fine di incrementare la densità di gameti nel sito dove avviene in vivo la fecondazione.
La IUI trova indicazione nei seguenti casi:
- infertilità idiopatica
- fattore psicologico
- disfunzione erettile
- eiaculazione retrograda
- vaginismo
- impotenza
- fattore maschile lieve
- endometriosi lieve e moderata
- causa immunologica
- coppie sierodiscordanti (ad esempio partner maschile portatore di una malattia virale) in cui è indicato un lavaggio del liquido seminale pre-trattamento
- volontà della paziente (in caso obiezioni etiche e religiose nei confronti della FIV)
- donazione di gameti maschili per sterilità del partner maschile
- discrezione dello specialista in base al caso clinico specifico
Per l’esecuzione dell’inseminazione intrauterina è comunque necessaria l’assenza d’impedimenti strutturali a livello tubarico.
L’inseminazione intrauterina viene eseguita in regime ambulatoriale, è indolore e non richiede particolari accorgimenti da parte della donna.
Trattamento di II livello
FIVET – Fecondazione in Vitro e trasferimento embrionale e
ICSI –Iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo
Il termine Fecondazione in vitro indica una tecnica di laboratorio che consente l’incontro, in vitro, tra i gameti femminili ottenuti mediante aspirazione transvaginale del liquido follicolare e quelli maschili ottenuti in seguito alla preparazione del campione di liquido seminale. Gli embrioni ottenuti a seguito della fecondazione degli ovociti vengono trasferiti singolarmente nella cavità uterina allo stadio di blastocisti. Gli embrioni soprannumerari verranno crioconservati mediante tecnica di vitrificazione.
Le indicazioni principali per la FIVET/ICSI sono:
- Ripetuti fallimenti di inseminazioni intrauterine
- Fattore immunologico
- Ridotta riserva ovarica
- Fattore maschile
- Fattore tubarico
- Endometriosi III-IV° stadio
- Fattore genetico
- Infertilita idiopatica